Dalla sua esperienza di volontariato all'interno dell'associazione Amici del Parco Annoni MAD deriva stimoli per la sua seconda opera non figurativa, dopo quella elaborata sfruttando la sovrapposizione di piume di pavone, continuando un percorso che lo porta a superare almeno per un certo periodo l'orientamento dada pop surrealista.
Quasi senza supporto del colore.
In questo caso il materiale che utilizza sono frammenti di corteccia accostati fra loro come fossero tessere di un mosaico, disposti su un foglio di plexiglass opaco e illuminati da quattro fonti accese un po' come fossero punti cardinali. Poi fotografati e rielaborati in digitale.
Il risultato è una forma variamente interpretabile, dal serpente allo scorpione, ad una semplice lettera sospesa nel nulla.
Collezione Sant'Anna Sala, mosaico di frammenti lignei, fotografati ed elaborati in digitale
cm 70 x 50
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