18 giu 2024

IL DOGE

 




Parte da schede di memoria da rottamare e circuiti stampati inutilizzabili, materiali di scarto di una cultura che tuttavia celebra l'intelligenza artificiale come il futuro non solo della tecnologia ma anche delle arti concettuali, e arriva alla ricodificazione degli stessi tramite una nuova visione di aggregazione in collage e colore.

Il Doge, il signore della Serenissima, dominava l'Europa grazie al commercio delle materie prime. 

Oggi l'unica opportunità di serenità e ricchezza può derivare dalla capacità di riutilizzare quelle materie prima che già sono nelle nostre mani e che per anni abbiamo sprecato.

Produzione analogica come collage di materiali vari da discarica con elaborazione digitale, stampa su tela e ritocchi di nuovo analogici con pennarelli Uniposca e matite colorate

cm. 50 x cm.70

Collezione Donadoni

15 feb 2024

METAMORFOSI

 



Quarto lavoro sul tema del riciclaggio e secondo nello specifico su quello della bottiglia di plastica.

Dopo le meduse inquinanti del ’23 questa metamorfosi racconta come il cambiamento può passare attraverso la fiamma, metafora della crudezza e a volte del dolore nella vita. Attraverso la fiamma la bottiglia -una volta esaurito il suo scopo primario- si modifica e solidifica, in obbedienza alla volontà dell’artista che ruota il contenitore plastico sul fornello di casa, fino a diventare oggetto d’arte.

Metafora che si arricchisce poi considerando come, modificandosi in progressione l’altezza di ciascun manufatto, si possa definire letteralmente di “crescita” o “decrescita” a seconda del punto da cui si parte.

E’ la soggettività dell’osservatore (il cui occhio guarda la progressione, forse ce ne sono altri affondati nella materia, ma non lo sappiamo) che può definire il cambiamento come miglioramento o peggioramento.


Produzione analogica tramite passaggio su fiamma di bottiglie in plastica con elaborazione digitale e successiva stampa su tela. 

Ritocchi di nuovo analogici con tempera e matite colorate

cm. 60 x cm.80

Collezione Donadoni

5 feb 2024

AI



Quasi un ossimoro, in un’opera a cui MAD dà titolo di Intelligenza Artificiale l’autore non utilizza in alcun modo l’AI come strumento di lavoro. 

L'immagine è come sempre il risultato di un collage di scatti autoprodotti col cellulare (la mano è sua, il cavatappi è suo, la foto di fondo l’ha fatta lui in un angolo di Adda, perfino la scheda elettronica è estratta da un apparecchio ormai rotto che doveva gettare), che vanno a comporre, dopo la necessaria rielaborazione digitale con Gimp, il messaggio voluto.

Messaggio che vuole elaborare il possibile problema dell’avvento appunto della Intelligenza Artificiale nel mondo della creatività: la scheda nel sole come un’esplosione nucleare che, come quella di Los Alamos, ha cambiato la percezione di tutta la realtà.

Mentre il cavatappi (nel suo richiamo a una bocca di mostruoso attrezzo analogico) inserito nella mano rappresenta l’arresto anche molto doloroso della attività fisica e artigianale nell’umanità, uno dei potenziali problemi che tale esplosione culturale potrebbe causare.

Stampa su tela con ritocchi a tempera e pastelli a cera

cm 70 x50

collezione Cassanese