Galleria di alcune immagini create da MAD (acronimo di Marco Alberto Donadoni). Le opere in visione non sono state esposte al MoMA di N.Y., alla Galleria d'Arte Contemporanea di Roma, al Guggenheim di Bilbao, al Gottardo di Lugano e in numerose altre mostre. Altre opere più vecchie si vedono scendendo verso post nascosti dalla prima schermata.
6 mag 2019
LAST SUMMER / IL CIRCO
Poteva mancare fra le citazioni del MAD un omaggio a Keith Haring? ovviamente no, ed eccolo, addirittura in doppia versione.
La prima tela, che si può vedere più in alto, è elaborata a partire dall'immagine stretchata del duomo di Trento, a cui l'autore sovrappone una serie di dodici manichini da studio d'arte in legno (la derivazione del nome manichino è ancora incerta: o dal fiammingo manneken con significato di piccolo uomo, o dal francese manne, cesta, con riferimento ai cestai che con il vimini intrecciato realizzavano anche i bambolotti) che, una volta colorati, richiamano per certi aspetti il writer statunitense, per altri gli altrettanto famosi manichini delle muse inquietanti di De Chirico.
Non è un caso se sullo sfondo del pavimento campeggia la scritta MADECHIRICHARING.
Il titolo last summer gioca su un cambio di consonante che, modificando supper in summer, cita un altro canonico riferimento donadoniano: Leonardo da Vinci, e volendo anche Warhol che ne fece una famosa copia pop.
La seconda proposta, il CIRCO, lavora sulle stesse citazioni e sugli identici riferimenti, anche se l'elaborazione dei manichini è evidentemente diversa, ma utilizza lo sfondo di una fotografia fatta da MAD stesso nel 2018 alla moderna installazione di Pascale Marthine Tayou, Coloris, posizionata nel nuovo centro City Life di Milano
Elaborazioni digitali stampate su tela e ritoccate a pennarello, cm 80x40 / 40x40, collezione Miriani
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