Quasi un ossimoro, in un’opera a cui MAD dà titolo di Intelligenza Artificiale l’autore non utilizza in alcun modo l’AI come strumento di lavoro.
L'immagine
è come sempre il risultato di un collage di scatti autoprodotti col cellulare
(la mano è sua, il cavatappi è suo, la foto di fondo l’ha fatta lui in un angolo
di Adda, perfino la scheda elettronica è estratta da un apparecchio ormai rotto
che doveva gettare), che vanno a comporre, dopo la necessaria rielaborazione digitale
con Gimp, il messaggio voluto.
Messaggio che vuole elaborare il possibile problema dell’avvento appunto della Intelligenza Artificiale nel mondo della creatività: la scheda nel sole come un’esplosione nucleare che, come quella di Los Alamos, ha cambiato la percezione di tutta la realtà.
Mentre il cavatappi (nel suo richiamo a una bocca di mostruoso attrezzo analogico) inserito nella
mano rappresenta l’arresto anche molto doloroso della attività fisica e artigianale nell’umanità, uno dei potenziali problemi che tale esplosione culturale
potrebbe causare.
Stampa su tela con ritocchi a tempera e pastelli a cera
cm 70 x50
collezione Cassanese
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