Quarto lavoro sul tema del riciclaggio e secondo nello
specifico su quello della bottiglia di plastica.
Dopo le meduse inquinanti del ’23 questa metamorfosi racconta come il cambiamento può passare attraverso la fiamma, metafora della crudezza e a volte del dolore nella vita. Attraverso la fiamma la bottiglia -una volta esaurito il suo scopo primario- si modifica e solidifica, in obbedienza alla volontà dell’artista che ruota il contenitore plastico sul fornello di casa, fino a diventare oggetto d’arte.
Metafora che si arricchisce poi considerando come, modificandosi
in progressione l’altezza di ciascun manufatto, si possa definire letteralmente
di “crescita” o “decrescita” a seconda del punto da cui si parte.
E’ la soggettività dell’osservatore (il cui occhio guarda la
progressione, forse ce ne sono altri affondati nella materia, ma non lo
sappiamo) che può definire il cambiamento come miglioramento o peggioramento.
Produzione analogica tramite passaggio su fiamma di bottiglie in plastica con elaborazione digitale e successiva stampa su tela.
Ritocchi di nuovo analogici con tempera e matite colorate
cm. 60 x cm.80
Collezione Donadoni